Sempre più spesso sui giornali e social si sente parlare, con indignazione o esaltazione, di MEDICINE ALTERNATIVE o COMPLEMENTARI.
SENZA entrare -volutamente- in merito alla questione in questa sede, voglio semplicemente riportare la posizione di un ente auterevole che è l’OMS.
La Strategia dell’OMS per la Medicina Tradizionale (unificando le voci “Medicine popolari” e “Terapie Complementari”) per il 2014-2023 si prefigge di aiutare le autorità sanitarie a sviluppare soluzioni che – in una prospettiva più ampia – contribuiranno, nel futuro, a migliorare la salute rendendola più fruibile a tutti, favorendo l’autonomia (in SICUREZZA e CONSAPEVOLEZZA) del paziente.
La strategia ha due obiettivi fondamentali:
- aiutare gli Stati membri a sfruttare il potenziale contributo delle MEDICINE POPOLARI (quella cioè tramandate dalla tradizione occidentale così come la Medicina tradizionale Cinese) e MEDICINE COMPLEMENTARI (fitoterapia, chiropratica, naturopatia, ayurvedica, omeopatia…) alla salute, al benessere e all’assistenza sanitaria incentrata sulla persona
- promuovere l’uso sicuro ed efficace delle Medicine Popolari e Complementari mediante la regolamentazione dei prodotti, delle pratiche e dei professionisti.
Questi traguardi saranno raggiunti attraverso l’attuazione di tre obiettivi strategici:
- la costruzione di una conoscenza di base e la definizione di politiche nazionali;
- il rafforzamento della SICUREZZA, della qualità e dell’efficacia attraverso la regolamentazione;
- la promozione di una copertura sanitaria globale mediante l’integrazione dei servizi e dell’auto-cura, integrando con le pratiche di Medicine Popolari e Complementari all’interno dei sistemi sanitari nazionali.
Pertanto se da un lato si dà dignità alle Medicine Complementari invitandone l’uso in sinergia con la Medicina allopatica, dall’alto le si impone il CONTROLLO, la SICUREZZA D’USO e della preparazione dei PROFESSIONISTI del settore.